Itinerari artistici
I Tesori del Barocco Alcamese
Per raggiungere in pochi minuti la Chiesa di San Francesco di Paola o Badia Nuova (prima tappa di questo itinerario), in via
Commendatore Navarra, potrete lasciare l'automobile in uno dei parcheggi di piazza Bagolino o in piazza della Repubblica.
Fanno parte di questo itinerario
- Chiesa di San Francesco di Paola (Badia Nuova) visita su richiesta
- Chiesa dei Santi Cosma e Damiano (visita su richiesta)
- Basilica di Santa Maria Assunta
- Palazzo Fraccia (visibile dall' esterno)
- Chiesa del Gesù
- Chiesa di Sant'Oliva
- Chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo
- Chiesa del Santissimo Crocifisso
1. Chiesa di San Francesco di Paola (Badia Nuova)
Costruita assieme all'annesso monastero benedettino Badia Nuova nel 1531, venne demolita nel 1699 e ricostruita nella prima metà del secolo XVIII con interventi (1724) dell'architetto trapanese Giovanni Biagio Amico. Discreta all'esterno, rivela all'interno grande equilibrio e contenuta spazialità: la navata unica ha copertura a botte e altari laterali poco incassati tra semplici paraste scanalate, ed è animata da una sobria decorazione a stucco. Custodisce una splendida tela di Pietro Novelli raffigurante San Benedetto da Norcia che distribuisce la regola .
All'interno vi sono otto statue in stucco eseguite nel 1724 da Giacomo Serpotta e sono tra i principali capolavori dell'artista che si avvicina per vigore espressivo alle opere del Bernini. Le statue che ornano le pareti sono: La Pace, La Mansuetudine, La Fortezza, La Purezza, L'Addolorata, La Maddalena, S. Pietro e S. Paolo.
2. Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
Ritenuta una delle più belle chiese barocche siciliane, fu fondata intorno al 1500 ma ha assunto l'aspetto attuale grazie alla ricostruzione, avvenuta nel 1721-1725, ad opera dell'architetto Giuseppe Mariani.
L'interessante soluzione del tamburo che internamente ripete il profilo dell'aula, a pianta centrica esagonale, si ispira con ogni probabilità alla chiesa romana di Sant'Ivo alla Sapienza, del celeberrimo architetto Francesco Borromini.
Due grandi tele, pregevoli opere del pittore fiammingo Guglielmo Borremans, raffigurano l'Immacolata e la Madonna che presenta il Bambino a Santa Chiara. Vi si conservano anche dipinti del trapanese Andrea Carreca (sec. XVII), ed un seicentesco Crocefisso ligneo.
L'articolato e vibrante interno è abbellito da splendidi stucchi di Francesco Guastalla e Vincenzo Perez del 1722, ai quali si aggiunsero nel 1757 quelli realizzati da Gabriele Messina. Di Giacomo Serpotta sono inoltre le due magnifiche statue (1722) raffiguranti la Giustizia e la Carità.
3. Basilica di Santa Maria Assunta
Accessibile dall'ampia Piazza IV Novembre la Basilica di Santa Maria Assunta, il principale luogo di culto di Alcamo è davvero un edificio spettacolare.
La facciata principale (lato meridionale) in stile neoclassico-barocco è realizzata con la pietra rossiccia della cava di Sant'Ippolito che la differenzia dalle altre chiese di Alcamo. A dire il vero la facciata fu aggiunta nel 1786 su progetto di Emanuele Cadorna, ma la chiesa ha origini trecentesche e l'assetto attuale è frutto di una ricostruzione avvenuta nella prima metà del XVIII secolo su progetto degli architetti Angelo Italia e Giuseppe Diamante.
L'altro lato visibile dall'esterno (quello orientale), seppur più sobrio, conserva un superbo portale, probabile opera del Berrettaro del 1499 con ricche decorazioni quasi plateresche.
Dall'esterno è visibile anche la splendida cupola (alta circa 50 metri con un diametro di 10 metri), considerata fra le più belle d'Italia che fa da sfondo alla statua di Maria Assunta e il Monumento ai Caduti nella Grande Guerra (1915-1918), con la dedica degli alcamesi emigrati a Brooklyn.
L'interno è formato da un vasto spazio suddiviso in una navata centrale e due laterali da file di colonne monolitiche in marmo rosso del Bonifato.
La chiesa si impone per la sua solennità e si distingue per lo stile fastoso del barocco siciliano.
Nella navata destra, accanto alla prima cappella, ne è stata costruita un'altra per accogliere le spoglie mortali di don Giuseppe Rizzo, l'illustre sacerdote che ha segnato la storia e l'economia della città. È stata inaugurata nel 1995 e il progetto è del celebre architetto Paolo Portoghesi.
La cappella contiene un bassorilievo (in marmo bianco purissimo delle Apuane) di fine fattura dello scultore Paolo Borghi, raffigurante il presbitero e alcune allegorie che riproducono alcuni capolavori alcamesi di Giacomo Serpotta sulle sue virtù umane e cristiane.
Soffermatevi a esaminare da vicino l'abile lavoro artigianale dello scultore Gagini; le figure della Vergine Maria e del Bambino sono particolarmente pregevoli.
In fondo alla navata destra, a fianco del coro si trova la Cappella della Sacra Spina, con gli splendidi portali in stile gotico-catalano, con un reliquiario contenente una spina che proverrebbe dalla corona di Gesù Cristo.
4. Palazzo Fraccia
Ubicato in via XI Febbraio fu realizzato intorno al 1700. Il prospetto principale è in stile barocco. Al Piano terra si aprono otto ingressi, di cui uno, al centro, molto ricco di decorazioni. Il portale è in travertino e il balcone centrale è ricco di decorazioni barocche. Al di sopra si trova lo stemma della famiglia Fraccia, un cuore trafitto sul quale domina una corona.
5. Chiesa del Gesù
La scenografica facciata della chiesa del Collegio dei Gesuiti (1684-1767), costruita su progetto dell'architetto dell'ordine Dazio Agliata, domina la piazza imponendosi con il suo ordinato spartito architettonico di lesene e cornici. Nelle cinque nicchie sono collocate le statue di Sant'Ignazio di Loyola, San Francesco Saverio, della Madonna dei Miracoli e, in alto, gli arcangeli Raffaele e Michele. Due campaniletti cuspidati ed un sinuoso coronamento completano la pittorica composizione. L'arioso interno a navata unica con ampio transetto è vivacizzato da stucchi policromi settecenteschi ed accoglie dipinti di scuola novellesca ed una teatrale Circoncisionedell'alcamese Giuseppe Renda (1797).
Annessi alla chiesa sono i locali dell'ex convento.
6. Chiesa di Sant'Oliva
La chiesa di Sant'Oliva prospiciente alla piazza Ciullo, è stata edificata nel 1533 e, successivamente riedificata nell'attuale aspetto nel 1724 su progetto dell'architetto trapanese Giovan Biagio Amico, architetto del Real Patrimonio e del Senato palermitano.
Fà sfoggio di sé, sull'altare maggiore una tela ascrivibile all'anno 1639 al Pietro Novelli, intitolata "Le Anime del Purgatorio". Gli altari sono adornati da bellissimi marmi policromi intagliati da Mariano e Simone Pennino.
Gli stucchi sono di Gabriele Messina e di Francesco e Giuseppe Russo. Tra le altre opere, si ammirano due sculture in marmo di scuola gaginesca raffiguranti "San Luca e Sant'Angelo" e l'Annunciazione, gruppo marmoreo eseguito nel 1545 da Antonino e Giacomo Gagini. Vi si ammira, inoltre, la statua in marmo eseguita da Antonello Gagini raffigurante S. Oliva, considerata tra le opere più belle dell'artista. Il tetto della chiesa, subì gravi danni in seguito al sisma del 1968 e ad un incendio nel 1987, che lo distrusse, ma fu ricostruito pochi anni dopo.
7. Chiesa dei Santi Paolo e Bartolomeo
Edificata nella struttura attuale nel 1689, rappresenta la più alta espressione del barocco alcamese grazie ai suoi sfarzosi stucchi e agli splendidi affreschi.
Edificata nel 1615 sul luogo del soppresso Ospedale degli Incurabili, assunse l'assetto attuale nel 1689 ad opera dei trapanesi Giovanni, Francesco e Cristoforo Fica. La facciata dalla robusta intelaiatura architettonica è del 1782. L'interno, sfarzosamente decorato, rappresenta la più alta espressione del barocco alcamese. Colonne di marmo rosso, proveniente dalle cave del monte Bonifato, suddividono in tre navate l'interno a croce latina con ampio transetto e abside rettangolare nella quale spicca la grande tela raffigurante i Santi titolari, del trapanese Giuseppe Felice (1701). L'affollata decorazione plastico-pittorica è vivacizzata dai raffinatissimi stucchi di Vincenzo e Gabriele Messina e dai pregevoli affreschi di Antonio Grano.
8. Chiesa del Santissimo Crocifisso
Fondata nel 1550, la Chiesa presenta un fine prospetto barocco.